Latte e Latticini
Latte e latticini
Il latte era un’importante fonte di proteine animali per
coloro che non potevano permettersi la carne.
Generalmente si consumava quello vaccino, ma erano
diffusi anche il latte di capra e quello di pecora. Il
semplice latte fresco non veniva consumato dalle persone
adulte, tranne i poveri e i malati, e generalmente era
considerato un alimento per bambini e anziani. I poveri
talvolta bevevano latticello o siero di latte oppure
latte inacidito o annacquato. Il latte fresco era
comunque un alimento meno diffuso rispetto agli altri
prodotti caseari a causa della mancanza di tecnologie
adatte alla sua conservazione. Talvolta le classi
superiori se ne servivano aggiungendolo agli stufati, ma
sempre a causa delle difficoltà di conservazione veniva
più spesso usato al suo posto il latte di mandorle.
Il formaggio era un alimento di gran lunga più
importante, specialmente per la gente comune, e alcuni
hanno suggerito che sia stato per lunghi periodi la
principale fonte di proteine animali per gli
appartenenti alle classi inferiori. Molte varietà di
formaggio attualmente in produzione e commercio erano
disponibili e ben conosciute già durante il medioevo,
come l’Edam olandese, il Brie del nord della Francia e
l’italiano Parmigiano. C’erano anche latticini fatti con
il siero, come la ricotta, ottenuti con i sottoprodotti
della lavorazione di formaggi più duri e stagionati. Il
formaggio si usava anche nella preparazione di torte e
zuppe, specialmente nei territori germanofoni. Il burro,
un altro importante prodotto caseario, era molto
popolare nell’Europa settentrionale dove, nella seconda
metà del medioevo, ci si era specializzati
nell’allevamento del bestiame, specialmente nei Paesi
Bassi e nella Scandinavia meridionale. In queste zone il
burro fu il principale grasso di cottura, mentre in
altre regioni si usavano altri grassi come l’olio o il
lardo. Inoltre, dal XII secolo in poi da tali regioni
nacque un lucrativo commercio di esportazione di tale
prodotto