Coriandrum deriva dal greco e indica genericamente “qualcosa che fa bene all’uomo”, sativum, in latino significa “adatto ad essere coltivato”.
Originario del
Medio Oriente e dell’Europa meridionale, oggi
ampiamente coltivato, è impiegato come pianta
aromatica e medicinale sin dall’antichità:
secondo Plinio mettendo alcuni semi di
coriandolo sotto il cuscino al levar del sole,
si poteva far sparire il mal di testa e
prevenire la febbre. Conosciuto anche con il
nome di “prezzemolo cinese”, il coriandolo
appartiene alla stessa famiglia del cumino,
dell’aneto, del finocchio e naturalmente del
prezzemolo.
E’ una pianta erbacea annuale il cui fusto, alto
anche 60 centimetri, è ramificato nella parte
superiore. L’odore della pianta non è
particolarmente gradevole, al contrario dei
frutti che hanno invece un aroma piacevole. Del
coriandolo si usano le foglie fresche, molto
simili nella forma a quelle del prezzemolo
(nella cucina araba, in quella orientale e
parzialmente nel sud America), il frutto
caratterizzato da una forma a globo di un colore
giallo paglierino.
Numerosissimi gli impieghi culinari del
coriandolo. Entra nella preparazione di alcuni
salumi, insaporisce verdure carne e pesce.
Pestato grosso è un aroma per il maiale e
l’agnello arrosto, oppure per il ripieno del
capretto.
Nei Balcani viene utilizzato per aromatizzare il
pane ed alcuni tipi di torte. In Inghilterra e
nell’America del Nord viene utilizzato
soprattutto per le salamoie, mentre nella cucina
araba è una spezia importante.
I semi vengono utilizzati come spezia. Questi
sono meno piccanti delle foglie, sono dolci con
un lieve sapore di limone. Macinati, i semi di
coriandolo costituiscono l’ingrediente
principale del curry e del garam masala. Essendo
un aroma leggero va usato a cucchiai per
bilanciare altre spezie che si dosano con
cucchiaini da caffè.
E’ dai frutti del coriandolo, trasformati in confettini rivestiti di zucchero, che prendono nome i coriandoli carnevaleschi, diventati solo in un secondo tempo pallottoline di gesso e ora dischetti multicolori di carta.
Anche oggi il coriandolo può essere sfruttato in molti modi. In campo farmacologico contro i dolori di stomaco e per stimolare la funzione epatica, in confetteria per realizzare delle pastigline ricoperte di zucchero, in gastronomia per lavorare alcuni salumi, in cucina per aromatizzare molti piatti.